mercoledì 30 maggio 2007

Il fine giustifica i mezzi?

Dal Grande Fratello al Grande Donatore. Sempre di reality show si tratta, ed è sempre la Endemol a produrlo. Il Big Donor Show dovrebbe andare in onda in Olanda venerdì. Il format prevede che una donna 37enne malata terminale di cancro al cervello, scelga tra tre concorrenti bisognosi di un trapianto di rene, quello a cui donare il proprio organo. Il fine della trasmissione è quello di informare l'opinione pubblica olandese riguardo la questione della donazione di organi. In Olanda per poter ricevere un rene occorre attendere oltre quattro anni, e le vittime causate dalla mancanza di organi sono molto numerose. Per questo nasce il Big Donor Show, ma siamo sicuri che trasformare un problema così serio e drammatico in un reality sia la soluzione migliore? La donatrice sceglierà il vincitore del rene dopo aver parlato con i concorrenti e con i loro familiari. E i due esclusi? Come si sentiranno? Anche il pubblico potrà indicare la propria preferenza tramite SMS. E' normale che gli spettatori inviino messaggini per far sapere chi a loro parere merita un trapianto e chi no? Certamente grazie al programma la questione della donazione degli organi è ora alla ribalta prima ancora che questo vada in onda. Ma è vero anche che trasmettere le immagini di una donna che sta per morire che sceglie chi aiutare fra tre poveri concorrenti, significa vomitare sull'etica e sul buon gusto. Della stessa opinione è il Direttore dell'istituto per reni, che a differenza di altri che, scandalizzati, vorrebbero cancellare il programma, si dichiara felice, poichè si attira l'attenzione sull'argomento, ma storce il naso innanzi alle modalità. Sarebbe forse più opportuno sottolineare la carenza di organi da donare parlandone diffusamente durante i principali notiziari. Sarebbe forse meglio dedicare al problema programmi di approfondimento in prima serata. La "scandalosità" del reality certamente ha il vantaggio di attirare molto l'attenzione del pubblico; ma se proprio occore fare scandalo per interessare gli spettatori, si potrebbero mandare in onda testimonianze toccanti capaci di far riflettere gli ascoltatori sull'importantissima questione. Informare su questo problema è sicuramente fondamentale, ma farlo tramite una donna in punto di morte che sceglie tra tre malati il "più valido", non mi sembra certo il modo più corretto.

(Risultato ultimo sondaggio: "Ritieni che sarebbe opportuno che la Rai trasmettesse il documentario della Bbc sui preti pedofili?" Il 100% dei votanti ha risposto "Si", lo 0% ha risposto "No").

martedì 29 maggio 2007

Viva Zapatero!

Hugo Chavez ha deciso: il canale televisivo privato Radio Caracas Television (Rctv) chiude i battenti. Il presidente del Venezuela cancella così la più importante emittente privata del paese, dopo ben 53 anni di trasmissioni. Chavez, socialista e fervente oppositore della politica estera statunitense, mette a tacere la rete dell'opposizione, da lui giudicata troppo critica verso la sua politica. In particolare, il presidente ha punito Rctv per aver appoggiato nel 2002 lo sciopero dei dipendenti della società petrolifera statale, che ha creato seri problemi al Venezuela, e soprattutto per aver sostenuto il golpe ai suoi danni, nonostante la grande maggioranza della popolazione fosse con lui. Da questi ultimi due episodi si evince che Rctv non si limitava a criticare l'operato di Chavez, ma è arrivata addirittura ad appoggiare un colpo di stato. Nonostante ciò, la decisione del capo del governo è da condannare. Mettere a tacere un canale di informazione non è un gesto civile e nemmeno democratico. La libertà di informazione dovrebbe essere alla base di ogni paese del mondo. Purtroppo, si sa, non è così. Anche "da noi" c'è molto da lavorare. Basti pensare al celebre editto bulgaro di Berlusconi, che in un colpo solo spedì a casa Biagi, Santoro e Luttazzi. Significativa è anche la censura anti-Raiot che colpì la Guzzanti (documentata in Viva Zapatero!), così come il recentissimo caso del video sui preti pedofili che qualcuno vorrebbe non fosse mai mandato in onda. C'è tanta strada da fare prima che libertà di stampa e di espressione non vengano più intaccate, in Venezuela, così come in Italia, così come altrove. Sarebbe un traguardo importantissimo e non certo irraggiungibile, visto che in paesi come Francia, Spagna, Inghilterra, le critiche pungenti ci sono, la satira pure, eccome, e di censura manco a parlarne. Speriamo di arrivarci presto. Per ora, viva la libertà di stampa, viva la libertà di epressione e Viva Zapatero!

lunedì 28 maggio 2007

LUnedìVIdeo - Una dolce buonanotte

Un video che sarebbe da guardare prima di addormentarsi. Una buonanotte teneramente cantata da Andrea Bocelli per il pupazzo Elmo. (Ringrazio Ghibellinfuggiasco per la segnalazione).

domenica 27 maggio 2007

Sprofondo rosso

Era previsto che la McLaren a Montecarlo sarebbe stata superiore alla Ferrari. Non era però prevedibile una batosta del genere: doppietta delle frecce d'argento che dominano la corsa dalla prima fila alla bandiera a scacchi, rifilando oltre un minuto a Massa (terzo), e doppiando quasi tutti. Non era possibile prevedere nemmeno il patatrac firmato da Raikkonen sabato: un erroraccio commesso nella seconda manche delle qualifiche, quando cioè non era necessario correre rischi inutili. Partire in quindicisema posizione in questa Formula 1, dove i sorpassi sono ormai da tempo merce rara, significa essere condannato a sperare di racimolare al massimo un paio di punti. Partire quindicesimo a Montecarlo, vuol dire che chiudere il Gran Premio in con l'ottavo posto è già un successo, quindi Kimi prendi e porta a casa. Peccato però. Peccato perchè Raikkonen in gara avrebbe potuto fare qualcosa di più rispetto a Massa. Felipe su questo tracciato non si trova, non ha mai brillato, e come ha lui stesso ammesso, farebbe volentieri a meno della tappa monegasca. L'altro pilota della rossa, invece, non soffre di allergia verso i tombini e i guard-rail del principato, e qui aveva la grande occasione di mettersi dietro lo scomodo compagno di banco brasiliano. E invece no, e invece il finnico conta solo un punticino nelle ultime due prove, e visto il sistema di attribuzione del punteggio in vigore da qualche anno, la situazione comincia ad essere pesante. Pesante perchè Massa, ormai è molto chiaro, non è destinato a fare la figura della seconda guida, come Kimi probabilemente pensava al momento dell'approdo a Maranello. Pesante perchè le McLaren vanno, eccome se vanno; e se Alonso era sin dall'inizio una garanzia, Hamilton lo è già diventata. Pesante perchè (non bisogna essere molto abili in matematica per contarli), di piloti davanti, Raikkonen, ne ha ben tre. E se è vero che questi tre si possono sottrarre punti a vicenda, è vero anche che tenersi dietro ben tre avversari non è un'impresa semplice. Dopo cinque G.P. la scuderia di Ron Dennis domina entrambe le graduatorie: Alonso ed Hamilton conducono la classifica piloti a parimerito, con 5 punti in più di Massa e 15 in più di Raikkonen; la McLaren guida tra i costruttori a quota 76, con ben venti punti di vantaggio sulla rossa. Montecarlo e le sue anomalie sono ormai da archiviare. Gli appuntamenti di giugno sulla carta sono favorevoli alla Ferrari: Canada e Stati Uniti. E' assolutamente necessario che il Cavallino recuperi punti pesanti in queste due prove. Se invece alle otto e mezza della sera del 17 giugno sarà ancora l'argento a brillare, allora vorrà dire che la lotta al titolo a quel punto avrà una grande, grandissima favorita.

venerdì 25 maggio 2007

Adsl senza par condicio

L’associazione di consumatori Altroconsumo ha condotto un’indagine sui costi di collegamento Internet a banda larga in otto paesi europei: Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito e Spagna. Per poter confrontare le diverse offerte, sono stati ipotizzati tre differenti scenari. L’esito dell’indagine ci dice che l’Adsl italiana è la più lenta e la più cara d’Europa. I prezzi elevati sono dovuti alla mancanza di concorrenza: i costi dei vari operatori rispecchiano quelli di Telecom Italia, l’ex monopolista. Peccato che l’offerta di Telecom sia fino al 20% più cara rispetto a quella di altri ex monopolisti d’Europa. Peccato anche che la stessa Telecom Italia, così come Tele2 e Tiscali, presenti anche in altri paesi, in Italia propongano offerte ad un prezzo doppio rispetto a quanto non facciano in Francia. In futuro, grazie alla delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, recentemente approvata, la situazione è destinata a migliorare. Ed è migliorata anche rispetto agli ultimi anni, sia per quanto concerne la velocità di navigazione, sia per i costi. Ma per ora, un francese che vuole consultare l'angle de l'intrus o uno spagnolo che vuole visitare el rincón del intruso, possono usufruire di un servizio migliore rispetto a te che hai appena letto questo post de l’angolo dell’intruso.

giovedì 24 maggio 2007

Doppio Pippo ed il Milan gode

Ti aspettavi le giocate di Kakà, le magie di Gerrard, le pennellate di Pirlo o le parate di Reina. Le trasmissioruncole delle emittenti private di Milano avevano un unico dubbio sulla formazione titolare dei rossoneri: Inzaghi o Gilardino? Pippo era favorito, ma la certezza non c'era. Alla fine però, come previsto, Pippo ha giocato. Pippo ha segnato. Ha segnato ancora. E' stato decisivo. Ancora una volta. La finale era l'occasione delle occasioni: l'unico modo per dimenticare gli incubi di Instanbul era vincere la coppa battendo nell'atto conclusivo proprio il Liverpool. L'ideale per completare la vendetta sarebbe stato farlo ai calci di rigore. Ma non ce n'è stato bisogno: con la sua doppietta, superpippo ha evitato un ulteriore sforzo alle coronarie del popolo milanista. Una rete in chiusura di primo tempo, l'altra nelle ultime fasi del match. La prima in perfetto stile Filippo Inzaghi: di rapina, segnata a due passi dalla porta, bruciando la difesa, nello specifico realizzata con un bel po' di fattore C...hampions. Ancora una volta nel posto giusto al momento giusto in area di rigore. L'inzaghiana marcatura permette ad un brutto Milan di raggiungere gli spogliatoi con un vantaggio non meritato. Nella ripresa i rossoneri giocano meglio. E trovano il gol della sicurezza: Kakà, autore di una partita che rende meno comoda la sua discesa verso il pallone d'oro (comunque meritato per la stagione giocata, ci mancherebbe), offre un assist che Inzaghi non può non sfruttare al meglio, dribblando Reina ed infilando la palla nel sacco. Il Milan vorrebbe cominciare a festeggiare,però mancano ancora pochi, ma troppi minuti. Reina vorrebbe mettersi le mani fra i capelli, ma non ci sono più. Al 44° il colpo di testa vincente di Kuyt mette un po' di paura, ma il fischio dell'arbitro dice che a piangere questa volta saranno i Reds. Il Milan è campione d'Europa, per la settima volta! E' la Champions di una squadra intera, che ha saputo capovolgere una stagione iniziata male, molto male. E' la Champions di un super Kakà, di un Seedorf a tratti spettacolare, di un Gattuso dai tre polmoni, di un Maldini storico. E' la Champions di tutti. Ma la finale, è di un uomo solo.

mercoledì 23 maggio 2007

Falla girare (appello a tutti i blogger!)

Marcello Dell'Utri è stato condannato a due anni per tentata estorsione aggravata ai danni dell'ex sindaco di Trapani Vincenzo Garraffa. Stessa sorte è toccata a Vincenzo Virga, boss mafioso che proprio Dell'Utri aveva "ingaggiato" nel 1992 per minacciare Garraffa. La sentenza della Corte d'appello di Milano è datata 15 maggio 2007: gli unici quotidiani che ne hanno parlato sono stati l'Unità ed il Corriere della Sera. In televisone l'unico a farne cenno è stato Santoro. Piero Ricca (http://www.pieroricca.org) vi ha dedicato un volantino. Il suo intento è che venga stampato, fotocopiato e distribuito, ove possibile, affinchè si sappia di questa sentenza. E' importante che i cittadini conoscano quello di cui si è macchiato Dell'Utri, parlamentare del nostro paese, nonchè esponente di spicco di Forza Italia. Sarebbe bello se i blogger che leggono questo mio post, inserissero nei loro blog il link del volantino (o comunque parlassero di questa "notizia scomparsa"), ed invitassero i loro lettori blogger a fare lo stesso, e così via. Così facendo, potranno venire a conoscenza dell'accaduto anche molti internauti che non visitano con regolarità i blog di Ricca e Grillo.
Ecco il link del volantino:


E allora falla girare (la notizia). Grazie ai blogger di buona volontà.

martedì 22 maggio 2007

Attenzione: pericolo di censura!

Il servizio della Bbc dedicato alla presunta copertura che la Chiesa offrirebbe ai preti pedofili torna a far parlare di sé. E finalmente in televisione e sui giornali, e non soltanto sul web. Merito (o secondo alcuni, colpa) di Michele Santoro. Il giornalista, infatti, vorrebbe mandare in onda il video durante una puntata della sua trasmissione Annozero. Da viale Mazzini però non è ancora arrivato il nulla osta. E non è certo che arriverà. Il documentario potrà essere trasmesso solo se il direttore generale della Rai, Claudio Cappon, darà il via libera. Dalle dichiarazioni e dalle reazioni di questi giorni, risulta evidente che qualunque sia la scelta che verrà presa, le polemiche non mancheranno. In caso di censura, esponenti del mondo di sinistra lamenteranno un grave affronto alla libertà d’informazione; se d’altra parte la seconda rete trasmetterà il servizio, saranno i rappresentanti della destra e del clero a gridare allo scandalo per questo tentativo di “infangare” l’immagine della Chiesa e del papa .Le fresche dichiarazioni di Russo Spena, Migliore (Prf), Landolfi (An), e le parole lette sull’Avvenire, sono soltanto un assaggio. Certo è che il video dello “scandalo” è uno dei più visti sul web negli ultimi giorni. Ormai tutti sono a conoscenza dell’esistenza di questo filmato. Sarebbe davvero clamoroso se la Rai decidesse di censurarlo. L’argomento è senza dubbio delicato, ma ciò non significa che non se ne possa discutere, anzi. Il servizio mostra testimonianze di persone che hanno provato sulla propria pelle gli abusi sessuali, di un sacerdote che confessa le sue violenze, di un prete accusato di nascondere un pedofilo che rifiuta interviste su questo argomento, di ex sacerdoti che “sanno” o dicono di sapere. Non si tratta di coprire di melma gratuitamente il Vaticano. Le accuse sono precise, precisissime. Si fanno nomi e cognomi. Se è tutto un’assurdità, “roba da bidone della spazzatura”, come lo definisce Avvenire, perché qualche portavoce della Santa Sede non si offre di smentire quanto dichiarato nel documentario, dopo che questo è andato in onda? Perché non può esserci un dibattito a riguardo? Perché in studio da Santoro la Chiesa non si può difendere dalle accuse? Perché se sono nel giusto non mettono a tacere le accuse dimostrando di esserlo, e non sperando nella censura? Perché un portavoce scelto da chi di dovere non partecipa ad Annozero e ci spiega una volta per tutte cos’è la “Crimen sollicitationis”, visto che ci sono diverse versioni a riguardo? Il servizio è stato trasmesso dalla Bbc, non da una emittente qualunque. Se lo ha mandato in onda una rete così prestigiosa e seguita in tutto il mondo, perché questo in Italia non dovrebbe accadere? Il consigliere Sandro Curzi ha fatto notare come nel nostro Paese molto spesso si lodi la Bbc e vi si faccia riferimento come modello per la Rai. Peccato che poi, davanti a questo caso, le opinioni cambino. Perché non ci si dovrebbe comportare come in un paese libero? Perché, perche, perché?

lunedì 21 maggio 2007

LUnedìVIdeo - Il numero uno

Un estratto di blob. Protagonista del video Silvio Berlusconi, che innanzi ad una folla di fedeli spiega l'interpretazione della madre circa un gesto che gli è stato rivolto. Poco da dire: il cavaliere è proprio il "numero uno"...

mercoledì 16 maggio 2007

Un religioso silenzio

C'è qualcosa di peggio di un prete pedofilo? Sì, il fatto che la Chiesa per salvarsi la faccia non denunci l'essere immondo. Su questo delicato argomento la BBC ha realizzato un interessantissimo servizio andato in onda lo scorso 1° ottobre. Giornali e televisioni italiane non ne hanno mai parlato. Il video è stato tradotto dai responsabili di Bispensiero (www.bispensiero.it) ed è stato ripreso nel post odierno del blog di Beppe Grillo(www.beppegrillo.it).
Cliccate questo link per vedere il servizio:
http://video.google.it/videoplay?docid=3237027119714361315&q=sex+crimes+and+vatican
Dura poco meno di 40 minuti. Vi consiglio di dedicargli un po' del vostro tempo.

lunedì 14 maggio 2007

LUnedìVideo - Un conduttore senza tatto

Talk show olandese. L'ospite della trasmissione è stato castrato a causa di un errore chirurgico. Un fatto drammatico, ma il conduttore non sembra sconvolto, tutt'altro. Evidentemente prima di andare in onda non aveva sentito la voce del povero ospite, e la sua reazione non è delle più composte...

domenica 13 maggio 2007

Un weekend "un po' così"...

Finesettimana "un po' così" per i nostri colori (sportivamente parlando). Un po' agrodolce, condito di sorrisi e smorfie. Smorfia per il ritorno sul pianeta terra di Volandri, dopo una settimana in paradiso. Sorriso per il secondo successo consecutivo di Massa, che cancella la smorfia dovuta al ko dell'altro alfiere in rosso Raikkonen. Partiamo da sabato. Semifinale degli Internazionali d'Italia, con un tennista ancora in gara che non ti aspetti: Filippo Volandri, numero 51 del ranking. "Filo" è stato autore di una settimana strepitosa. Dopo aver battuto al primo turno Gabashvili, l'italiano ha infilato una serie di successi più che illustri: Gasquet (n° 13 del mondo), Federer, sì, proprio lui, e Berdych (n°12). Tre match sulla carta proibitivi, che l'italiano ha però affrontato come meglio non poteva, meritando senza dubbio le vittorie, anche contro Federer, che ha giocato in maniera irriconoscibile, ma che resta pur sempre il numero 1. Insomma Filo ci aveva fatto montare un po' la testa, e la speranza di avere un giocatore nostrano in finale era comprensibilmente fortissima. Purtroppo però, i piani del numeroso pubblico del Foro Italico sono stati guastati da un impeccabile Gonzalez, che ha dato il meglio di sè stesso contro un comunque positivo Volandri (per poi giocare una partitaccia in finale contro Nadal).In ogni caso Filippo questa settimana è stato bravo, bravo, bravo! Sperando che gli eccellenti risultati di Roma facciano scoccare la scintilla per il salto di qualità del nostro numero uno.
Passando brevemente alla Formula 1, grande dimostrazione di forza di Felipe Massa. Dopo aver ottenuto la pole, il brasiliano domina la gara; neanche un principio d'incendio sulla sua vettura durante il pit stop lo ferma. E ora, dopo il ritiro per guai tecnici di Raikkonen, le gerarchie in casa Ferrari forse subiranno un cambiamento rispetto alle previsioni invernali. Da sottolineare il secondo posto del solito Hamilton, che gli vale addirittura il primato solitario in classifica mondiale, alla faccia dell'esordiente. Terzo il padrone di casa Alonso, che dopo una partenza troppo pretenziosa, si deve accontentare di una mediocre terza piazza, con umore probabilemente più nero di Lewis. Grazie al ko di Kimi però, lo spagnolo è secondo in classifica, davanti quindi al duo in rosso. Tutto sommato niente drammi per Fernando. Anche per lui, solotanto una domenica "un po' così"...

venerdì 11 maggio 2007

Botta e risposta

E' "guerra" a Padova. Da una parte il sindaco, Flavio Zanonato, dall'altra le lucciole della città. Tutto ha avuto inizio quando Zanonato, stanco di vedere i marciapiedi della città colmi di prostitute, ha rispolverato una vecchia ordinanza secondo la quale i frequentatori delle ragazze possono essere multati per "intralcio alla circolazione automobilistica". Un provvedimento un po' bizzarro che può far sorridere, non certo le prostitute però, timorose di perdere clienti. Ma le professioniste dell'amore hanno attuato la contromossa: un rimborso spese per coloro che verranno multati dal Comune. Le lucciole che aderiscono a questa iniziativa saranno riconoscibili grazie ad un bollino rosa che esporranno sui vestiti succinti. La battaglia è aperta: i controlli sono sempre più serrati, e sono comparsi addirittura dei display luminosi che informano i "malintezionati" che una notte d'amore può essere punita con 50 euro di multa. Da parte loro le prostitute fanno sapere che mercoledì prossimo faranno sentire la propria voce in una manifestazione di protesta. E intanto i pareri si sprecano: c'è chi è d'accordo col sindaco, chi ritiene il provvedimento comunale un'esagerazione, chi vorrebbe estendere la soluzione della multa anche nelle città vicine a Padova. Tra coloro che sono dalla parte dell'amministrazione c'è don Attilio Mazzola, vicario episcopale per la Pastorale, che soprattutto ricorda che non bisogna mai dimenticare le vittime dello sfruttamento sessuale. E tra multe, bollini rosa e manifestazioni, questa resta senza dubbio la cosa più importante.

martedì 8 maggio 2007

"Loro" non possono entrare

Evento: conferenza nazionale sulla famiglia. Data: 24 e 26 maggio. Invitati: ministri del governo, regioni, enti locali, associazioni legate all'ambito familiare. Esclusi: i gay. Il ministro Rosy Bindi non ha infatti consegnato gli inviti per il convegno agli omosessuali. E non certo per una dimenticanza. Consapevole delle polemiche che la sua scelta avrebbe suscitato, la Bindi ha comunque dichiarato che "alla conferenza i destinatari delle legge sulle convivenze non sono legittimati a partecipare". Insomma, proprio colei che ha steso il disegno di legge dei Dico con la Pollastrini, quando si parla di famiglia, non vuole vedere gay all'orizzonte. Evidentemente "omosessuale" stona con "famiglia", l'accostamento di queste due parole costituisce un ossimoro. Infuriato l'Arcigay: il presidente nazionale del movimento Sergio Lo Giudice, definisce la Bindi "ministro delle discriminazioni". Ma anche il Prc non ci sta, e diserterà l'evento. Pure i Ds storcono il naso davanti al "divieto d'accesso" del ministro: la responsabile nazionale dei diritti civili Ivana Bartoletti teme che oggi la famiglia sia diventata "una sorta di rifugio simbolico''. L'unica cosa certa è che il cammino verso la vera parità dei diritti delle persone, è ancora molto lungo.

lunedì 7 maggio 2007

LUnedìVIdeo - Monologhi della vagina secondo Benigni

One man show targato Roberto Benigni. Il comico toscano, ospite di Raffaella Carrà, si scatena parlando dell'organo genitale femminile. E, per par condicio, non dimentica di "citare" anche quello maschile. Quattro minuti di risate garantite.

domenica 6 maggio 2007

Chiamatelo Freddie

Sacha Baron Cohen: davanti a questo nome molti diranno "Sacha cosa??", oppure "sì, mi sembra di averlo già sentito...". Ma se dico Borat, allora tutti capiscono di chi sto parlando. Dopo il grande successo ottenuto nei panni dell'esilarante giornalista kazako, Sacha abbandona il succinto costumino verde fosforescente e la parlata da idiota per dedicarsi ad una parte molto impegnativa. Infatti, secondo quanto riferito dal Daily Mirror, l'attore è stato scelto per interpretare Farrokh Bulsara, decisamente meglio conosciuto con lo pseudonimo di Freddie Mercury. La notizia non ha ancora trovato la conferma definitiva, ma ormai sarebbe clamoroso se il comico britannico non sarà il protagonista del film autobiografico dedicato allo sfortunato leader dei Queen. Senza dubbio il compito di Cohen sarà molto duro. Non sarà facile vestiri i panni di uno dei più grandi, ma soprattutto dei più amati cantanti rock della storia. Il giudizio dei tantissimi fan di Freddie sarà prevedibilmente molto pignolo. L'attore parte leggermente avvantaggiato, poichè nell'interpretare Borat egli si è ispirato proprio al cantante di Zanzibar. L'attenzione che verrà dedicata a questo film ed al suo protagonista, sarà sicuramente tanta. "Borat" si troverà probabilmente sul set più caldo della sua carriera. Se se la caverà, sicuramente in futuro avrà la possibilità di togliersi altre soddisfazioni. Per ora, un piccolo successo può già vantarlo: avere strappato la parte a colui che sembrava essere il grande favorito: un certo Johnny Depp...

sabato 5 maggio 2007

"Apriamo alla pace"

Dal sito de La Repubblica:
"Da venerdì sera, in piazza Farnese, in pieno centro di Roma, si raccolgono le chiavi simboliche per aprire la prigione di Rahmatullah Hanefi, l'uomo di Emergency imprigionato dalla polizia afgana per il ruolo svolto nella liberazione di Daniele Mastrogiacomo. Per la sua liberazione e per aprire anche alla pace, vi chiediamo una firma. Per ogni firma raccolta, Emergency aggiungerà una chiave nell'installazione di piazza Farnese".
Per firmare occorre solo una manciata di secondi.

giovedì 3 maggio 2007

Siamo tutti terroristi

Lo sapeva, Andrea Rivera. Lo sapeva bene, mentre il 1° maggio pronunciava quelle parole, che il suo discorso avrebbe creato un putiferio.Già, perchè in Italia, sul papa non si scherza. E sul papa non si può dire nulla. Se qualcuno osa farlo, allora giornali, telegiornali, politici, associazioni, creano un polverone incredibile. E questo Rivera non poteva non saperlo. Forse però, il conduttore del Concertone non si aspettava di venire definito nientepopòdimenoche "un terrorista". L'accusa, come saprete, parte da L'Osservatore Romano. Il quotidiano giudica dei "vili attacchi" le parole del comico, ed afferma che con il suo discorso, egli ha compiuto un "attacco terroristico" contro il papa e la Chiesa. Signori, un attacco terroristico? "Ripassiamo" quello che ha detto Rivera: "il papa ha detto che non crede nell’evoluzionismo. Sono d’accordo, infatti la Chiesa non si è mai evoluta". Fin qui nulla di volgare, particolarmente oltraggioso od offensivo. "Non sopporto che il Vaticano abbia rifiutato i funerali di Welby. Invece non è stato così per Pinochet, Franco e per uno della banda della Magliana. È giusto così. Assieme a Gesù Cristo non c’erano due malati di Sla, ma due ladroni". Parole sicuramente molto dirette. Ma è così clamoroso rimanere perplessi innanzi al fatto che il Vaticano non abbia concesso il funerale al povero Welby, mentre diverso è stato il trattamento per un dittatore genocida quale fu Pinochet? Ora, Rivera era sul palco per condurre la diretta di un concerto, nel giorno dedicato ai lavoratori. Alcuni hanno trovato la sua arringa fuori luogo. Molto fuori luogo secondo L'Osservatore Romano, visto l'attuale clima non particolarmente sereno (vedi minacce al presidente della Cei Bagnasco). Ma il giornale dei vescovi non si è infuriato con Rivera perchè quest'ultimo è andato "fuori tema", bensì perchè ha criticato il papa: "E' terrorismo alimentare furori ciechi e irrazionali contro chi parla sempre in nome dell'amore". Abbiamo visto che il comico non ha farneticato nulla di così irrazionale. E soprattutto non ha commesso nessun atto di terrorismo. Per niente. "E' vile e terroristico lanciare sassi, questa volta addirittura contro il papa". Rivera ha espresso la sua opinione, in maniera civile e non volgare, non ha usato sassi. Ed ha parlato davanti a 400 mila persone, a volto scoperto. I "vili" non agiscono alla scoperto. L'Osservatore ha decisamente esagerato, così come chi si è accanito contro il conduttore. Ma in questo paese, si sa, il papa criticar non puoi. Se scherzi, esplode un "casino" diplomatico smisurato e non ti dico le critiche (Crozza docet). Se esprimi educatamente la tua condivisibilissima opinione, c'è chi si inferocisce e accanisce contro di te (Baudo docet, vedi post dell' 8 febbraio, Pippo Baudo "più forte" del papa). Perchè in questo paese papa = Dio. Perchè in Italia sul papa non si può dire niente, neanche quando qualcosa da dire ci sarebbe. Il papa non può essere criticato, neanche se un motivo per criticare c'è. Se lo fai, sei un terrorista. E allora, rinchiudeteci tutti.

mercoledì 2 maggio 2007

Notte magica

C'è poco da fare. C'è poco da dire. Il Milan è l'unica squadra italiana che in Europa detta legge. E' la squadra che per tradizione fa meglio nelle notti di coppa. Sei volte sul tetto d'Europa, tra Champions League e Coppa dei Campioni. E anche quest'anno, caratterizzato da un campionato iniziato male, proseguito malissimo, e raddrizzatosi leggermente nella parte finale, ma comunque assai avaro di soddisfazioni, il Milan in finale di Champions ci sarà. Per l'11esima volta. Si giocherà il titolo ad Atene. Se lo giocherà contro il Liverpool. Trascinato dalla voglia di rivincita. I rossoneri approdano in finale dopo aver sconfitto con una prestazione superba il Manchester United, forse la favorita della competizione. Dopo aver perso all'Old Trafford, con un gol incassato a tempo scaduto, non era facile affrontare i Red Davils. Serviva una gara maiuscola, priva di errori, carica di grinta. Al Milan serviva una partita perfetta. E partita perfetta è stata. Fischio d' inizio, e rossoneri subito all'attacco. Partenza rabbiosa dei padroni di casa. Vogliono il gol, lo vogliono subito. Passano 11 minuti, Kakà decide che è giunto il momento di far esplodere San Siro. Dopo la doppietta dell'andata, il brasiliano mette la sua firma anche sul match di ritorno.Seedorf lo serve, e Ricardo lascia partire una conclusione perfetta che Van der Sar non può proprio parare. Arriva la mezz'ora, ed è l'apoteosi. Vidic non riesce a fermare Seedorf, che dal limite spara il destro: 2 a 0. Gol e assist per l'olandese, come nel primo tempo del match vinto in Germania, contro il Bayern. Il Milan raggiunge gli spogliatoi con la consapevolezza di potersi permettere il lusso di concedere un gol agli avversari. Ma non c'è motivo di complicarsi la vita. Non questa sera, non con un Diavolo così in palla. Non con una difesa così attenta, che non fa rimpiangere l'assenza del capitano. Il Manchester fa poco, e il Milan può affondare l'ultimo colpo, quello fatale. Esce Inzaghi, entra Gilardino. Ambrosini serve il Gila. L'attaccante ha davanti una prateria. Solo, innanzi a Van der Sar, non può sbagliare. Non questa sera. E non sbaglia, Alberto. 3 a 0. Come a Istanbul, contro il Liverpool. Chissà se ci pensa Ancelotti, dopo essersi ricomposto dopo l'esultanza. Forse sì, forse no. Forse per un istante. Questa sera quel triste ricordo è lontano. Fuori Kakà e un nervoso Gattuso, meglio non rischiare. Stremati dai crampi. Loro due su tutti, questa sera. La partita finisce. Si può festeggiare. I diavoli italiani trovano il paradiso della finale; quelli inglesi l'inferno dell'eliminazione. Il 23 maggio il Milan avrà la grande occasione di cancellare Istanbul: la rimonta, i rigori, le lacrime. Ancora il Liverpool, come due anni fa. I Reds ieri hanno dato un altro dispiacere al Chelsea, vincendo ai rigori con un super Reina. Milan - Liverpool, finale di Champions League. Cos'altro dire? Nulla. Almeno non questa sera.

martedì 1 maggio 2007

Ricordo di Ayrton

1° maggio 1994. Imola. Gran Premio di San Marino. Ore 14.17. Settimo giro. Senna conduce la gara, con sei decimi di vantaggio su Schumacher. Ayrton giunge alla curva del Tamburello, ma la macchina va dritta, ed urta il muro a oltre 200 km/h.

Il 1994 doveva essere l'anno di Senna. Il brasiliano, passato alla Williams, la vettura detentrice degli ultimi due titoli iridati, era convinto che conquistare il mondiale sarebbe stato poco più che una formalità.Ayrton era entusiasta: aveva la vettura migliore, e soprattutto aveva scippato la macchina a Prost, il suo rivale per eccellenza. The Magic, come lo chiamavano, di campionati ne aveva già vinti tre. Il primo lo conquista nel 1988, a bordo della McLaren, battendo proprio il suo compagno di scuderia Prost. L'anno successivo sancisce l'inizio dell'odio tra i due. Alla penultima gara, in Giappone, Senna attacca Prost alla chicane, ma il francese, in vantaggio in classifica, chiude la porta tamponando il rivale, e conquista il titolo. Il brasilano ha modo di vendicarsi nel campionato successivo. Giunto all'ultima sfida in testa al mondiale, alla prima curva del G.P. giapponese, Ayrton centra Prost, passato alla Ferrari, spedendo entrambi nella sabbia e laureandosi campione. In seguito Senna ammetterà la volontarietà del gesto. Nel 1991 arriva il suo ultimo titolo. I due anni successivi sono delusioni su delusioni per Ayrton: la McLaren non è più la vettura mostruosa degli anni precedenti. Ora è la Williams a fare da padrona, e a vincere con Mansell e Prost il mondiale. Senna è il pilota migliore, e vuole avere la macchina migliore. The Magic ottiene ciò che vuole: nel 1994 guiderà la fortissima Williams Renault. Ma purtroppo per Ayrton, il suo sogno di dominare senza problemi la stagione, andrà in frantumi. Le nuove regole imposte dalla Federazione, volute per limitare lo strapotere di Williams e McLaren e favorire quindi lo spettacolo, limitano atrocemente le prestazioni della sua monoposto. Il team di Frank Williams dà vita frettolosamente ad un progetto che si adatti al nuovo regolamento: il risultato è una vettura scorbutica, difficilissima da guidare o, per dirlo alla Senna, "una merda". Il campione è nervoso, la macchina che aveva sognato è un disastro, addirittura Ayrton fatica a stare nell'abitacolo per il poco spazio. Il mondiale inizia con un Senna molto deluso, che riesce comunque ad ottenere la pole nel primo G.P., quello di casa, a Interlagos. Ma la gara è un'altra cosa: Scumacher vola, e Senna, nel tentativo di recuperare, chiude il suo Gran Premio con un testacoda. Anche nella seconda gara Senna, tamponato al via da Hakkinen, è costretto al ritiro. Schumacher vince, ed è già 20 punti avanti. A questo punto Ayrton è una bestia: il mondiale è in salita, le modifiche da lui richieste non arrivano, la vita privata non è tranquilla: il pilota vorrebbe sposare la modella Adriane Galisteu, ma la famiglia si oppone, poichè considera la donna solo un'opportunista. Inoltre, Ayrton è venuto a sapere che l'anno successivo la Renault fornirà i motori anche alla Benetton del nemico Schumacher: una doccia ghiaccita per il brasiliano. Con queste delusioni, Senna è pronto a disputare il G.P. di San Marino, una gara che sa già di ultima spiaggia. Il cuore di Ayrton verrà ulteriormente turbato dall'incidente mostruoso di Barrichello, miracolosamente illeso, di venerdì 30 aprile, ma soprattutto dalla morte dell'austriaco Roland Ratzenberger, che durante le qualifiche si schianta contro il muro della curva Villeneuve. Senna è sconvolto, piange, il dottore della Federazione, suo amico, non lo vede in grado di correre. Senna vorrebbe che non si disputasse la gara, ma per tutta risposta la FIA rimprovera il pilota per essersi recato sul luogo dell'incidente mortale. Il Gran Premio si correrà, e Senna, molto, troppo turbato, sarà in pista. Partirà dalla pole. E si parte, con un incidente al via che ferisce alcuni spettatori. Safety car e poi via, di nuovo.

1° maggio 1994. Imola. Gran Premio di San Marino. Ore 14.17. Settimo giro. Senna conduce la gara, con sei decimi di vantaggio su Schumacher. Ayrton giunge alla curva del Tamburello, ma la macchina va dritta, ed urta il muro a oltre 200 km/h.
Dopo l'impatto, la vettuta si ferma nella via di fuga. Senna ha un minimo sussulto. Reclina la testa. In quell'attimo, Ayrton Senna da Silva, muore. Il suo cuore continuerà a battere, riattivato da un fibrillatore. Ma Senna muore in quell'attimo, con la testa traforata da un pezzo della sospensione che passa attraverso la visiera e si infila nella fronte, devastando il cervello. Il grande cuore di Ayrton cesserà di battere alle 18.40. Da quel 1° maggio di 13 anni fa, la F.1 non è più la stessa. Il vuoto lasciato da Ayrton è troppo grande. Un mito, che la morte ha reso eterno. Un pilota umano, come oggi davvero, senza retorica, non ce ne sono più. Un pilota che si preoccupava della povertà della sua gente, e di chi era meno fortunato di lui. Un pilota che avrebbe percorso il giro d'onore con la bandiera austriaca, in memoria del povero Ratzenberger. L'avrebbe fatto se avesse vinto. L'avrebbe fatto se il destino non se lo fosse portato via, in quel sciagurato 1° maggio.

"I ricchi non possono vivere su un’isola circondata da un oceano di povertà. Noi respiriamo tutti la stessa aria. Bisogna dare a tutti una possibilità".
Ayrton Senna da Silva (San Paolo, Brasile, 21 marzo 1960 - Bologna, 1° maggio 1994).