lunedì 25 giugno 2007

LUnedìVIdeo - Consigli per gli acquisti

Sul retro del suo libro Tutto il Grillo che conta, Beppe Grillo scrive: " Da giovane ho fatto una pubblicità, ma poi ho capito alcune cose sulla pubblicità. Qualche anno dopo ho cominciato a prendermela coi politici perché le cose non andavano bene, ma poi ho capito alcune cose sulla politica, che è controllata dall'economia. Qualche anno fa ho cominciato uno spettacolo prendendo a mazzate un computer, ma ora ho capito alcune cose su internet, che è la nostra unica difesa". Ed ecco la pubblicità fatta da Beppe vent'anni fa.

venerdì 22 giugno 2007

Venerdì in Versi - Neruda

Il venerdì è il giorno dedicato alla poesia. Pablo Neruda disse che "la poesia è un atto di pace. La pace costituisce il poeta come la farina il pane". E allora, cominciamo proprio con lui...

Ode al suo aroma
Mia soave, di cosa odori?
Di che frutto?
Di che stella? Di che foglia?

Presso
il tuo piccolo orecchio
o sulla tua fronte
mi chino,
ficco
il naso tra i capelli
e il sorriso,
cerco di riconoscere
la stirpe del tuo aroma:
è soave, ma
non è fiore, non è coltellata
di penetrante garofano
o impetuoso aroma
di violenti
gelsomini,
è qualcosa, è terra,
è
aria,
mele o legnami,
odore
di luce sulla pelle,
aroma
della foglia
dell'albero
della vita
con polvere
di strade
e freschezza
d'ombra mattutina
alle radici,
odor di pietre, di fiume,
ma
più simile
a una pèsca,
al tepore
del palpito segreto
del sangue,
odore di casa pura
e di cascata,
fragranza
di colomba
e capelli,
aroma
della mia mano
che perlustrò la luna
del tuo corpo,
le stelle
della tua pelle stellata,
l'oro,
il grano,
il pane del tuo contatto,
e lì,
per tutta la lunghezza
della tua luce furiosa,
sulla tua circonferenza d'anfora,
sul calice,
sugli occhi del tuo seno,
fra le tue ampie palpebre
e la tua bocca di schiuma,
su tutto
lasciò,
la mia mano lasciò
odor d'inchiostro e selva,
sangue e frutti perduti,
fragranza
di obliati pianeti,
di puri
fogli vegetali,

il mio stesso corpo
sommerso
nella freschezza del tuo amore, amata,
come in una sorgente
o nel suono
di un campanile
lassù
tra l'odore del cielo
e il volo
degli ultimi uccelli,
amore,
odore,
parola
della tua pelle, dell'idioma
della notte nella tua notte,
del giorno nel tuo sguardo.
Dal tuo cuore
sale
il tuo aroma
come dalla terra
la luce fino alla cima del ciliegio:
sulla tua pelle io fermo
il tuo palpito
e odoro
l'onda di luce che ascende,
la frutta sommersa
nella sua fragranza,
la notte che respiri,
il sangue che esplora
la tua bellezza
fino a giungere al bacio
che mi attende
nella tua bocca.

Pablo Neruda

lunedì 18 giugno 2007

LUnedìVIdeo - We'd go down to the river...

Un po' di musica! Questo lunedì i protagonisti del video sono Bruce Springsteen e Sting, impegnati in un grande duetto. La canzone è The river, uno dei brani più belli del Boss.

domenica 17 giugno 2007

Non c'è partita

"Gli appuntamenti di giugno sulla carta sono favorevoli alla Ferrari: Canada e Stati Uniti. E' assolutamente necessario che il Cavallino recuperi punti pesanti in queste due prove. Se invece alle otto e mezza della sera del 17 giugno sarà ancora l'argento a brillare, allora vorrà dire che la lotta al titolo a quel punto avrà una grande, grandissima favorita".
Con queste parole concludevo il post di domenica 27 maggio Sprofono rosso. Ebbene, il Gran Premio degli U.S.A. è terminato, e l'argento continua a brillare come prima. Anzi, più di prima. Ancora una grande vittoria di Hamilton, la seconda consecutiva, ed ancora una doppietta McLaren, la terza stagionale. L'antifona non cambia rispetto alle precedenti gare: la solita super McLaren, la solita partenza pessima di Raikkonen, il solito sorriso di Hamilton. E dopo sette tappe, il vantaggio della scuderia inglese è abissale. Il ritardo delle Ferrari in termini di prestazioni è palese; la gara odierna ha mostrato leggeri miglioramenti rispetto al Canada, ma le McLaren sono di un altro pianeta. Massa avrebbe dovuto essere la seconda guida a Maranello, ed invece è costantemente più veloce di Raikkonen. Raikkonen, appunto: un disastro. In qualifica non graffia, in partenza è imbarazzante, in gara non riesce ad incidere come da lui ci si aspetterebbe. Anche oggi la domenica del finlandese è stata condizionata da un avvio al rallentatore. Pure Schumacher non brillava al momento del via; la differenza è che il tedesco in gara era un supereroe, Kimi invece non lo è. Sicuramente, considerando la differenza che intercorre tra frecce d'argento e rosse, anche Schumi si sarebbe trovato in difficoltà, ma la storia insegna che il tedesco sa vincere anche con vetture inferiori. Il problema della Ferrari è che il kaiser il G.P. americano l'ha seguito spaparanzato sul divano della villa svizzera, sorseggiando un paio di birre al fianco della moglie Corinna. In pista c'erano Massa, che più di così non poteva fare, e Raikkonen, che nonostante le buone intenzioni dell'ultima parte della corsa, si è trovato ancora una volta il retrotreno del compagno davanti al casco. La situazione ormai sembra delinaeata: salvo clamorosi stravolgimenti, la McLaren dovrebbe avere vita facile per quanto riguarda il campionato costruttori. Mentre la sfida tra i piloti ha due grandi super favoriti, e vestono entrambi d'argento. Questa domenica c'è da segnalare l'ottava posizione ottenuta dall'esordiente Vettel, sostituto di Kubica, che con i suoi 19 anni e 11 mesi diventa il più giovane esordiente ad andare a punti nella storia della Formula 1. Va sottolineata anche la prestazione superba del nostro Trulli, che porta a casa un gran sesto posto, surclassando per l'ennesima volta il più giovane degli Schumacher. L'uomo del momento resta però senza dubbio Lewis Hamilton. La pressione dopo la vittoria del Canada, la leadership del mondiale, i tanti sostenitori americani, le polemiche di Alonso, non hanno deconcentrato minimamente l'inglese. Ora il favorito per il titolo sembra proprio lui, e non il campione in carica Alonso. Lo spagnolo, e non solo lui, si è accorto da tempo di condividere il box con un campioncino deciso da subito a fare sul serio. Ecco perchè Fernando ultimamente appare un po' nervoso, ecco perchè i sorrisi amari sul podio, ecco perchè le polemiche della scorsa settimana. Alonso sa che il suo più grande rivale ce l'ha in casa. Alonso sa che quest'anno non si può non aver paura dell'uomo nero.

sabato 16 giugno 2007

Scagionato!

Comunicato stampa di Emergency:
"Un documento dell’autorità giudiziaria afgana, che decreta la chiusura del procedimento a carico e il proscioglimento di Rahmatullah Hanefi, è stato consegnato oggi al suo avvocato. La scarcerazione conseguente avverrà in tempi brevi, in seguito ad adempimenti procedurali. Permangono le preoccupazioni per la salute di Rahmatullah (attualmente in ospedale) e per il suo ritorno in ambienti nei quali sono state diffuse false accuse contro di lui. È a questo punto soddisfatta una condizione irrinunciabile perché Emergency accerti la possibilità di un riavvio delle sue attività in Afganistan, dopo la distruzione dei rapporti perseguita dalle autorità locali in questi mesi".

venerdì 15 giugno 2007

Non dimentichiamoci di Hanefi

Rahmatullah Hanefi è ancora prigioniero. Oltre a continuare la raccolta di firme ad opera de La Repubblica per chiedere la sua liberazione, alla quale vi avevo già invitato a partecipare, personaggi del mondo della cultura e dell'informazione hanno sottoscritto una lettera. Questa è stata inviata giovedì 31 maggio al Presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, al Presidente del consiglio, Romano Prodi, e al Ministro degli esteri, Massimo D'Alema. Ecco il testo dell'appello che potete trovare sul sito di Emergency:
"La Costituzione afgana stabilisce che l'arrestato ha diritto a un difensore, ad essere informato dell'accusa mossagli e ad essere portato davanti al giudice nei limiti stabiliti dalla legge.Il codice di procedura penale stabilisce che l'arrestato deve essere interrogato in termini assai brevi, e liberato se non è formalmente accusato davanti al giudice entro, al massimo, trenta giorni.Il procuratore generale dello Stato afgano, Abdul Jabar Sabet, ha dichiarato al Corriere della Sera che "Nessuno può essere arrestato senza accusa. E il fermo di polizia termina al massimo dopo 72 ore. Chiunque ha diritto ad un avvocato, subito dopo l'arresto. In presenza di un avvocato il fermo può essere prolungato di 15 giorni e raddoppiato sino a 30 per concedere il tempo di conclusione delle indagini. Ma, se per allora non è stata notificata un'accusa precisa alla procura, il prigioniero va comunque rilasciato", aggiungendo però che, per via della guerra, per combattere terroristi e talebani "in parallelo alle procedure normali esistono delle leggi segrete per combattere chi attenta alla sicurezza dello Stato"; leggi che aggiunge di non conoscere nemmeno lui: "Non so come, in quali circostanze e quando vengano applicate. Posso dire che Hanefi non rappresenta un caso isolato".
Il prolungarsi della detenzione di Rahmatullah Hanefi, in spregio ai diritti universali e alla più elementare dignità umana, avviene in palese violazione della Costituzione afgana. Questa esiziale ferita inferta alle norme giuridiche pretende legittimità sulla base di fantomatiche leggi segrete ignote persino alla più alta autorità dell'organo del pubblico ministero afgano. Come nei più tetri sistemi totalitari si stanno perpetrando clamorose violazioni dei principi di legge.La decisione di arrestare il funzionario di Emergency nelle ultime settimane è stata concertata con un'aggressione all'organizzazione umanitaria costretta a prendere la dolorosa decisione di abbandonare l'Afganistan non potendo più garantire la sicurezza del proprio personale e quindi la salute e la vita dei pazienti.L'attuale sistema giuridico afgano è stato costruito con la collaborazione e l'importante sostegno finanziario per cinquanta milioni di dollari dell'Italia.
È questa la democrazia che contribuiamo ad esportare?
È per questo che siamo da sei anni in Afganistan?
È per consentire la perversione della giustizia che spendiamo i soldi dei nostri cittadini?
Chiediamo con forza l'immediata liberazione di Rahmatullah Hanefi, affermiamo che in queste condizioni l'idea stessa dell'istruzione di un processo sarebbe una tragica truffa.
Chiediamo che l'Afganistan ristabilisca immediatamente il rispetto delle sue stesse leggi.
Chiediamo che l'Italia, per non tradire lo sforzo compiuto per la creazione di quelle leggi, chieda con forza l'immediata liberazione di Hanefi, sequestrato per avere svolto la funzione di mediatore nell'interesse del governo italiano.
Chiediamo che Emergency possa riprendere subito la sua attività portatrice di vita e di giustizia, come ambasciatrice del meglio della cultura e dello spirito del nostro paese".

giovedì 14 giugno 2007

Esploratore che fu deportato perchè tirava la cacca...

Immaginiamo che una professoressa delle medie affidi ad uno studente dellla propria classe il compito di stendere una realzione su Cristoforo Colombo. Il ragazzino del terzo millennio cosa fa? Cerca la voce "Cristoforo Colombo" su internet affidandosi alla solita, cara ed affidabile Wikipedia. Copia, incolla, ed il lavoro è fatto. Immaginiamo però che alla nostra proffa la relazione non piaccia molto. Anzi, che non piaccia per niente. Non sufficiente e mega-sgridata per l'alunno. Come mai? Leggiamo l'inizio del "capolavoro": "Cristoforo Colombo nasce a New York nel 1401. Da piccolo venne deportato in Italia da una piccola tribù di indiani locali poiché aveva tirato un vaso di cacca in faccia al capo tribù". Come?! La ragione del votaccio del nostro ragazzo? Semplice: lo studente credeva di aver consultato la "solita" Wikipedia, ma in realtà, nonostante lo stile e la struttura, il sito da cui ha tratto le informazioni è Nonciclopedia. Effettivamente, al di là dell'esempio poco verosimile, molti non sanno dell'esistenza di questo sito che, come la "Wiki", è un'enciclopedia online, disponibile in varie lingue e modificabile da chiunque. Il problema è che questa enciclopedia non è altro che una parodia di Wikipedia, ricca di satira ed irrazionalità. Nonciclopedia, nata nel 2006, conta oltre 2800 articoli in "itagliano". Secondo gli autori, l'amministratore del sito è Chuck Norris, al quale è dedicato ampio spazio. Questa non-enciclopedia funziona esattamente come Wikipedia, ma i toni sono "un po'" diversi. Ad esempio di Mussolini si afferma che "purtroppo tutta la sua infinita intelligenza risiedeva nel suo organo riproduttivo. Tolto quello, addio intelletto. Ora vive in un isola deserta con Elvis Presley, Hitler (suo compagno di giochi d'infanzia), Moana Pozzi e Jimi Hendrix". Del presidente del consiglio Prodi si dice invece che sia "nato a Rakata, ai piedi del monte Krakatoa, il 27 agosto 1864, nel pieno del tristemente famoso crash Internet, è l'ottantaduesimo dei sei figli di Ronald Mc Donalds e di cettina suino". Insomma, una è un'enciclopedia on line seria ed utilissima. L'altra è una divertente non-enciclopedia. L'importante è saper usare sempre quella giusta, al momento giusto.

mercoledì 13 giugno 2007

Il lavoro degli innocenti

Ieri i lettori di questo blog hanno fatto una bella ricarica di ottimismo grazie al post dedicato alle notizie positive sul fronte abolizione pena di morte. O almeno lo spero. Oggi purtroppo non sarà così. Quella di ieri era la Giornata Internazionale contro lo sfruttamento del lavoro minorile. Spesso accade che ricorrenze di questo tipo diventino anche l'occasione per "dare i numeri". E i numeri che riguardano i bambini lavoratori sono pessimi. Nel mondo si stimano oltre 200 milioni di minori lavoratori, più della metà impegnati in occupazioni pericolose. Asia, Africa e Sud America i paesi dove il problema è più grave. Ma anche l'Italia non scherza. Anzi: nel Bel Paese, come in altri stati ricchi, i bambini che lavorano sono diverse centinaia di migliaia. I più "fortunati" si impegnano per aiutare le loro povere famiglie. Ad altri va molto peggio, diventano dei veri e propri schiavi che tra prostituzione ed attività illegali crescono nel modo più terribile possibile. Immigrati che cercano fortuna nella ricca Europa, ma che trovano soltanto questa schifosa schiavitù. L'Unicef dice che sono ben sei milioni sparsi per tutto il mondo, compreso il nostro paese. Alla base del lavoro minorile c'è in particolare la mancanza di istruzione e, ovviamente, la povertà. Li vediamo quasi tutti i giorni questi ragazzini che vogliono lavarci il vetro dell'auto o che suonano il violino sulla metro per qualche moneta. Molti bambini agiscono nell'ambito agricolo (settore pericoloso, soprattutto per via dei pesticidi), e proprio a questa categoria è stata dedicata la Giornata Internazionale contro questo fenomeno di ieri. La Fao e diverse associazioni agricole studieranno programmi per sensibilizzare l'opinione pubblica a riguardo e soprattutto per combattere questo drammatico fenomeno. Noi, colpiti ed impotenti, non possiamo che sperare di cuore che ci riescano. Perchè pensare a così tanti bambini che anzichè crescere con soldatini, videogiochi o pupazzi, "giocano" con picconi e pale, fa davvero davvero male.

martedì 12 giugno 2007

Un passo verso una conquista storica

Il Ruanda esce dall’elenco dei paesi che ricorrono ancora alla pena capitale. Il parlamento dello stato africano ha deciso sabato scorso di abolire l’utilizzo della pena di morte. La notizia ha riempito di soddisfazione Sergio D'Elia ed Elisabetta Zamparutti, due dirigenti di Nessuno Tocchi Caino, lega internazionale che lotta contro le esecuzioni capitali dal 1993. In un comunicato, i due hanno sottolineato come la decisione presa dal Ruanda assuma un significato politico e simbolico potentissimo “perché avviene in un paese che nella sua storia recente ha conosciuto le più gravi violazioni al diritto umanitario internazionale: genocidi, mutilazioni e stupri di massa, esecuzioni sommarie, deportazioni”. Nonostante tutti questi crimini atroci, il Ruanda ha deciso che chi dovrà pagare come sacrosanto pagherà, ma non con la vita. E’ un atto di civiltà importantissimo che permette a Nessuno Tocchi Caino di continuare la propria battaglia con ancor più convinzione di raggiungere l’obiettivo: la moratoria universale delle esecuzioni capitali. L’associazione chiede a proposito che il governo depositi subito la Risoluzione pro moratoria alla Assemblea Generale dell’Onu in corso. La scelta storica del Ruanda, unita al fatto che il 58% dei cittadini americani sono favorevoli a questa moratoria, consente di essere ottimisti. E allora vi invito, come ho già fatto nel post del 10 febbraio NO alla pena di morte, ad andare su http://www.nessunotocchicaino.it/ e sottoscrivere subito l’appello al governo italiano. Dal sito si chiede a tutti “di sostenere in queste ore l'obiettivo che potrebbe regalare al mondo una conquista storica, umana e civile”. Volete forse non collaborare a quello che sarebbe uno dei trionfi più importanti della nostra storia?

(Risultato ultimo sondaggio: "Qual è il PEGGIORE tra i seguenti telegiornali italiani?" Il 33% dei votanti ha risposto il TG4 e Studio Aperto. Seguono TG1 e TG5 (17%) e TG2, TG3, TGLa7 (0%).

lunedì 11 giugno 2007

LUnedìVIdeo - Una freddura agghiacciante

Avete presente quelle volte in cui raccontate una barzelletta e non ride nessuno? Ma proprio proprio nessuno?Quelle volte in cui cominciate a raccontarla belli sorridenti pregustando già le risate del vostro pubblico, per poi ritrovarvi imbarazzati e muti? Ecco, questa è una di quelle volte. Protagonista un gran barzellettiere in serata no.

domenica 10 giugno 2007

Hamilton li fa tutti neri

Alla faccia dell'esordiente, alla faccia della pista sconosciuta, alla faccia del compagno bi-titolato, Lewis Hamilton vince il Gran Premio del Canada. In una gara caratterizzata da incidenti, errori, Safety car e squalifiche, l'anglocaraibico non commette neanche una sbavatura e domina dal via alla bandiera a scacchi. La trasferta canadese si chiude con un Hamilton che sul primo podio alto della breve carriera sfoggia un sorriso ancor più lucente del solito, mentre il compagno Alonso chiude con il morale "più nero" di Lewis. Troppi, troppi errori per lo spagnolo. A cominciare dalla partenza quando, forse nervoso a causa della pole ottenuta da Hamilton, arriva lungo alla prima staccata compromettendo subito la sua domenica. Ma non sarà l'unico errore di Fernando. Oltre ad un paio di scampagnate sull'erba di Montreal, a complicare non poco il suo G.P. ci si mette anche il team, che lo richiama ai box quando la Safety car è da poco uscita. Il nuovo regolamento lo vieta ed Alonso "si becca" dieci secondi di penalità. La rimonta del campione del mondo in carica è grintosa, fino all'errore commesso nell'attacco a Trulli che vanifica il suo sforzo. Nel finale arriva un ulteriore smacco: mentre Lewis vola verso il trionfo, Alonso viene clamorosamente sorpassato dalla Super Aguri di Sato che relega il pilota McLaren in settima posizione. Capitolo Ferrari. Un capitolo ancor "più nero" del morale di Alonso. Nero come la bandiera sventolata in faccia a Massa per essere uscito (come Fisichella) dalla pit line con il semaforo rosso. Un errore molto grave: grave perchè Felipe avrebbe dovuto guardare il semaforo e, essendo rosso, fermarsi, come insegnano a scuola guida. Grave perchè il team, seppur in un momento molto concitato, avrebbe dovuto avvisare Massa. A causa di questa squalifica il brasiliano perde la possibilità di portare a casa un sicuro podio. Per quanto riguarda Raikkonen, nei tifosi della rossa comincia a sorgere il dubbio che quello che guida la vettura numero 6 non sia il pilota che tanto bene aveva fatto in McLaren. Il finlandese pare proprio non avere feeling con la Ferrari: dopo il disastro di Montecarlo, conclude la gara con un deludentissimo quinto posto. Il divario di prestazioni tra frecce d'argento e rosse è ormai evidente, così come il distacco in classifica: Hamilton e Alonso sono rispettivamente a quota 48 e 40 punti, mentre Massa e Raikkonen seguono a soli 33 e 27 lunghezze. Nel mondiale costruttori la scuderia di Ron Dennis ha invece ben 28 punti di vantaggio sui rivali di Maranello. E meno male che il Canada era un circuito favorevole alla Ferrari. Domenica prossima, negli States, per la scuderia italiana si può già cominciare a parlare di ultima spiaggia. Un discorso a parte meritano gli incidenti di questo G.P. . Quella di Montreal è una bella pista, ma la mancanza di vie di fuga impone l'ingresso della Safety car ogni qualvolta un pilota vada a sbattere. E sfortunatamente questo rende lo "show" alquanto soporifero. Purtroppo non ci sono soluzioni a riguardo. Chiusura con il botto, nello specifico quello di Kubica (foto): tremendo, violentissimo, spaventoso. Ha davvero fatto temere il peggio. Ed invece solo tanta paura ed una probabile frattura ad un piede. Fortunatamente abbiamo avuto l'ennesima dimostrazione dei progressi fatti in Formula 1 in questo senso. Sia lodata la sicurezza delle vetture. Sempre sia lodata.

sabato 9 giugno 2007

Una schifezza inaccettabile

Ecco un appello di EPolis, giornale gratuito distribuito in 15 città italiane:
"Il 23 giugno si celebrerà il “Boy love day”, la giornata dei pedofili.Un’iniziativa internazionale promossa da diverse associazioni che dialogano attraverso siti internet con lo scopo di diffondere la “cultura della pedofilia” e solidarizzare con i violentatori di bambini in carcere. Nei siti, oltre agli appelli per “accendere una candela azzurra”, compaiono foto di minori semi-nudi e chiari inviti al sesso libero tra adulti e adolescenti. Di fronte ad un tale scempio, ci appelliamo all’Unione Europea, all’Unicef e a tutte le istituzioni affinchè il “Boy love day” non si celebri e affinchè vengano oscurati tutti i siti Internet dove si sta propagando questa iniziativa.Occorre reagire con forza e sostenere questa battaglia di civiltà per la tutela dei nostri figli e dei bambinidi tutto il mondo dall’orrore degli abusi e delle violenze".
Per sostenere l'iniziativa clicca qui
Sarebbe positivo se i blogger che leggono questo post facessero girare la voce con i propri siti, come ha suggerito l'amica Ross.
Per firmare la petizione ci vuole pochissimo tempo. Per farsi passare la sensazione di tremendo disgusto che il Boy love day provoca, ne occorre molto, molto di più.

venerdì 8 giugno 2007

Si può fare di più

Il G8 si è chiuso. Cala il sipario sul summit dei "magnifici otto" che, riunitisi a Heiligedamm, hanno discusso come ogni anno sulle questioni internazionali più importanti. L'esito dell'incontro non appare però pienamente soffisfacente. Il problema del surriscaldamento globale era, per definizione, uno dei temi più caldi della settimana. Innanzi ai ripetuti allarmi lanciati dagli scienziati di tutto il mondo,e considerati i rischi a cui la Terra potrebbe andare incontro, era comprensibile aspettarsi che il Gruppo degli otto prendesse decisioni chiare e ponesse dei limiti estremamente rigidi alle emissioni di anidride carbonica. Ed invece no. I capi di stato riconoscono la gravità del problema e si impegnano ad agire di conseguenza, ma di numeri e obiettivi non se ne parla. Tutti i paesi, eccetto U.S.A. e Russia, si sono detti d'accordo di ridurre della metà i gas serra entro il 2050 rispetto ai livelli attuali. I due "oppositori" prenderanno in considerazione la proposta, ma per ora non ci sono target e non ci sono limiti vincolanti, alla faccia dei vari allarmi che abbiamo sentito e che sentiremo ancora. Altro tasto dolente è quello del commercio internazionale. Semplicemente, sulla questione che ha chiuso il summit non sono stati trovati accordi. Le cose vanno un pochino ("molto pochino") meglio per quanto riguarda gli aiuti all'Africa. Gli otto paesi stanzieranno 60 miliardi di euro (di cui 30 saranno versati dai soli Stati Uniti), per combattere Aids, malaria e tubercolosi. Ma il programma stabilito non è per niente piaciuto a Bono e Bob Geldof, sempre attenti ai problemi del paese più povero del mondo. I due cantanti hanno sottolineato come non sia per nulla chiaro in che modo saranno stanziati questi aiuti, e su come sia altrettanto oscuro il testo del comunicato finale, dove il leader degli U2 ha riscontrato la mancanza di un linguaggio e di cifre verificabili. Negativo anche il parere dell'Oxfam e di altre associazioni, che lamentano la mancanza di chiarezza degli otto potenti e le promesse fatte in passato non ancora rispettate. Facendo un piccolo sforzo di ottimismo, si potrebbe indicare come un risultato positivo lo stemperamento della tensione tra Russia e Stati Uniti per quanto concerne lo scudo spaziale. Purtroppo però, io non sono mai stato un grande ottimista.

mercoledì 6 giugno 2007

La sgridata di Bono

"L'Italia fa troppo poco". Bono Vox, leader degli U2, tira le orecchie a Prodi e compagni. Il cantante irlandese, intervistato da La Repubblica, definisce il nostro paese un "inadempiente seriale". Nonostante le promesse, il contributo dell'Italia per gli aiuti allo sviluppo dell'Africa è minimo, i versamenti per il Fondo Anti-Aids inesistenti. Le autorità italiane sostengono che dai calcoli del 2006, nell'ultimo biennio sono stati versati più soldi che in precedenza, ma Bono non è affatto d'accordo. Per quanto riguarda invece gli aiuti volti a combattere l'HIV, c'è poco da obiettare: la promessa di Padoa Schioppa di versare i denari per il Fondo Anti-Aids non è stata mantenuta. Già qualche settimana fa Bono, incontrando il presidente della Commissione europea Barroso, si era detto preoccupato del comportamento del nostro paese, che, insieme alla Francia, deve essere sollecitato a fare di più. Il cantante sostiene che se gli impegni non vengono rispettati "sfuma la fiducia della gente nel processo politico". Bono sottolinea che l'Italia è l'unico stato ad aver ridotto gli aiuti umanitari per l'Africa. E conclude dicendo: " un conto è infrangere una promessa con i propri cittadini, un altro è farlo con i più poveri del mondo; non è accettabile". In effetti no, non è davvero accettabile.

(Risulati ultimo sondaggio: "Qual è il miglior telegionale italiano?" Il 40% dei votanti ha risposto TG3. Seguono TGLa7 (30%), TG1,TG4 e TG5 (10%), TG2 e Studio Aperto (0%) ).

lunedì 4 giugno 2007

LUnedìVIdeo - Sgarbi quotidiani

Il rapporto di amore ed odio che intercorre fra il Trio Medusa e Vittorio Sgarbi è celeberrimo. In questo video ecco un "best of" che raccoglie alcuni, ma non certo tutti, degli incontri ravvicinati delle tre Iene con il critico-politico-polemista. (Se qualcuno trova fastidioso ascoltare un linguaggio molto volgare, non guardi questo filmato, arricchito da Sgarbi di preziosi francesismi).

sabato 2 giugno 2007

Un pesce d'aprile ritardatario

Un colpo di scena con la "c" maiuscola. Il Big Donor Show, il reality olandese nel quale una malata terminale avrebbe dovuto donare un rene scegliendo fra tre dializzati, era tutto una montatura. O meglio, era un metodo estremo per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della donazione di organi. La presunta donatrice era in realtà un'attrice, ed i tre concorrenti, realmente bisognosi di un rene, avevano accettato di partecitare allo "scherzo". L'idea del finto reality show è venuta ai produttori Endemol per attirare l'attenzione di tutti su questo importante problema. Effettivamente, visto il clamore che un trapianto in diretta tv avrebbe suscitato, lo stratagemme avrebbe prevedibilemte scatenato polemiche e discussioni anche al di fuori dell'Olanda. E così è stato.E sebbene la burla possa essere giudicata di cattivo gusto, l'intento dei produttori è certamente nobile. Nel nostro continente il numero di donatori è bassissimo, mentre sono molto numerosi i bisognosi di trapianti (40 mila in tutta Europa). Molti di questi muoino con il loro nome ancora in lista d'attesa. Per questo motivo è nato Il Grande Donatore, versione nobile di Scherzi a Parte, andato in onda a cinque anni dalla morte del fondatore del network, scomparso dopo la vana attesa di un trapianto duranta ben sette anni. Le luci dello studio del falso reality si sono ormai spente. Grazie al programma, in molti sono venuti a conoscienza dell'attuale, negativissima situazione della donazione di organi. Nella speranza che il clamore suscitato serva a sensibilizzare gli spettatori di tutta l'Europa ed a cominciare a migliorare le cose. Mercoledì scorso concludevo il post scrivendo: "informare su questo problema è sicuramente fondamentale, ma farlo tramite una donna in punto di morte che sceglie tra tre malati il "più valido", non mi sembra certo il modo più corretto". Invece, informare tramite quello che si è rivelato un finto reality, forse è stata una grande idea.

venerdì 1 giugno 2007

Alla facciazza "loro"

Ci avevano provato ancora a boicottare la "fatidica" puntata di AnnoZero dedicata al documentario della Bbc sui preti pedofili. Durante il Consiglio di amministrazione di mercoledì, il Polo ha cercato di applicare una censura preventiva alla trasmissione di Santoro. Fortunatamente non c'è riuscito, e ieri sera la trasmissione è andata regolarmente in onda. Ed è stata una puntata nella quale non si è riscontrato nulla di oltraggioso, nè nulla di scandaloso. Santoro, prima di trasmetterlo, si è preoccupato più volte di sottolineare che il contenuto del documentario era pittosto forte, in modo tale che i genitori potessero regolarsi secondo coscienza con i propri figli. Finito il servizio, si è tenuto il dibattito. Mons. Fisichella ha potuto così chiarire alcuni punti salienti, precisando che la ormai celebre Crimen Sollicitationis non è un documento segreto e che soprattutto non è uno strumento della Chiesa per nascondere i preti pedofili. Come si usa fare in un paese democratico, libero e civile, Fisichella ha potuto parlare faccia a faccia con l'autore dell'inchiesta, Colm O'Gorman. I due hanno espresso le loro opinioni, scontrandosi, come era inevitabile. Ciò che voglio sottolineare non è quello che si è detto durante il dibattito, bensì che fortunatamente ci sia stato questo dibattito, sebbene fino all'ultimo "qualcuno" abbia tentato di impedirlo. L'intento di molti tra coloro che desideravano bloccare la trasmissione era di evitare che si infangasse l'immagine della Chiesa. Ebbene, se non avessero realizzato la puntata, gli italiani che avevano visto il documentario su internet o che avevano letto articoli a riguardo, probabilemente non avrebbero mai capito che una vittima che denuncia alle autorità civili un prete pedofilo, non incappa nella scomunica. Poichè in effetti, come è trasparso anche dalla trasmissione, questo punto non era chiaro. Mons. Fisichella ha potuto sanare i dubbi proprio grazie al dibattito. Grazie alla libertà d'informazione. Grazie alla democrazia. Alla facciazza di tutti i censuratori bigotti.