Il Ruanda esce dall’elenco dei paesi che ricorrono ancora alla pena capitale. Il parlamento dello stato africano ha deciso sabato scorso di abolire l’utilizzo della pena di morte. La notizia ha riempito di soddisfazione Sergio D'Elia ed Elisabetta Zamparutti, due dirigenti di Nessuno Tocchi Caino, lega internazionale che lotta contro le esecuzioni capitali dal 1993. In un comunicato, i due hanno sottolineato come la decisione presa dal Ruanda assuma un significato politico e simbolico potentissimo “perché avviene in un paese che nella sua storia recente ha conosciuto le più gravi violazioni al diritto umanitario internazionale: genocidi, mutilazioni e stupri di massa, esecuzioni sommarie, deportazioni”. Nonostante tutti questi crimini atroci, il Ruanda ha deciso che chi dovrà pagare come sacrosanto pagherà, ma non con la vita. E’ un atto di civiltà importantissimo che permette a Nessuno Tocchi Caino di continuare la propria battaglia con ancor più convinzione di raggiungere l’obiettivo: la moratoria universale delle esecuzioni capitali. L’associazione chiede a proposito che il governo depositi subito la Risoluzione pro moratoria alla Assemblea Generale dell’Onu in corso. La scelta storica del Ruanda, unita al fatto che il 58% dei cittadini americani sono favorevoli a questa moratoria, consente di essere ottimisti. E allora vi invito, come ho già fatto nel post del 10 febbraio NO alla pena di morte, ad andare su http://www.nessunotocchicaino.it/ e sottoscrivere subito l’appello al governo italiano. Dal sito si chiede a tutti “di sostenere in queste ore l'obiettivo che potrebbe regalare al mondo una conquista storica, umana e civile”. Volete forse non collaborare a quello che sarebbe uno dei trionfi più importanti della nostra storia?
(Risultato ultimo sondaggio: "Qual è il PEGGIORE tra i seguenti telegiornali italiani?" Il 33% dei votanti ha risposto il TG4 e Studio Aperto. Seguono TG1 e TG5 (17%) e TG2, TG3, TGLa7 (0%).
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4 commenti:
Il modo migliore di cominciare la giornata è con una bella notizia. :-)
guarda, sarò sincero: io sono contro la pena di morte, in tutto e per tutto. Per casi quali stupro e pedofilia, però, vorrei istituire come minimo la castrazione, quella non-chimica, sia chiaro...
«Parmi un assurdo che le leggi, che sono l'espressione della pubblica volontà, che detestano e puniscono l'omicidio, ne commettono uno esse medesime e, per allontanare i cittadini dall'assassinio, ordinino un pubblico assassinio.»
Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene, Capitolo XXVIII
Quest'uomo 250 anni fa aveva capito tutto: il miglior deterrente per il crimine non è la severità della pena, ma la sua certezza.
Completamente in accordo con tutti voi! E' come cercare la pace facendo la guerra!
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