sabato 29 settembre 2007

George cuore di pietra Bush

In America esistono bambini poveri e bambini poverissimi. Quelli poverissimi beneficiano di un programma pubblico nazionale che aiuta le loro famiglie. Quelli poveri potrebbero godere di un piano analogo. Potrebbero, ma oggi non possono, domani potrebbero, ma forse non potranno. Sebbene infatti il Senato abbia approvato l'assistenza medica per questi bimbi, c'è chi si oppone al provvedimento. Questo "chi" ha un nome, una lettera puntata ed un cognome: George W. Bush. Per annullare il veto annunciato dal presidente, è necessario il parere della Camera dei Rappresentanti, dove però pare mancherebbero 25 voti. Con il suo "no", Bush impedisce ad oltre 4 milioni di american children di avere cure gratis. Georgedabbliu si giustifica affermando che tale iniziativa porterebbe milioni di famiglie che sino ad oggi si sono garantite una polizza privata, a gravare sulla sanità pubblica. Ma uno studio dell'Urban Institute lo smentisce, sostenendo che l'80% delle famiglie che riceverebbero questo fondamentale aiuto economico, non è assolutamente in grado di permettersi l'assistenza privata. Per questo, le sollecitazione volte ad aprire il cuore ed il portafoglio di Bush arrivano da tutte le parti: democratici, senatori repubblicani, opinione pubblica ed industria farmaceutica. Ma il mondo intero ha gli occhi puntati sul presidente degli U.S.A. anche per un'altra ragione. Ieri infatti si è tenuto a New York un incontro per discutere della moratoria della pena di morte. Gli Stati Uniti sono uno dei paesi che guidano il fronte del no, nonchè uno dei 6 stati nei quali si sono concentrate le esecuzioni nel 2006. La speranza di Massimo D'Alema, uno dei promotori dell'assemblea di ieri, è che gli U.S.A. compiano lo storico passo di rendere disoccupati i loro boia. E' una speranza che accumuna milioni e milioni di person. Il tempo ci dirà se gli ultimi mesi di mandato ci mostreranno un Bush più umano. Il titolare della farnesina ha dichiarato che per l'abolizione della pena capitale si apre una battaglia che non si preannuncia facile. Nel frattempo, c'è da augurarsi che Bush rinunci ad oppore il veto sulle cure ai bimbi poveri. Se non sarà così, oltre 4 milioni di bambini non potranno avere l'assistenza medica.
"We are the world, we are the children".

11 commenti:

Beca ha detto...

bentornato!!!!!!

Anonimo ha detto...

e avrà questi bimbi sulla coscienza...sempre che abbia una coscienza!!

Mario l. ha detto...

Bush con una coscienza?
Il problema è che non ha neanche una politica a lungo termine.
Salvare i bambini adesso, vorrebbe dire avere molti più soldati da mandare in futuro in tante guerre!
Ho detto guerre?
No, volevo dire missioni di pace...
Potremmo farglielo notare.
Magari ci pensa su...
Mario l.

Unknown ha detto...

Ancora una volta il sistema sanitario americano si mostra per quello che è: una merda! A prescindere dal reddito , dall'età (bambini? Vecchi?) o da altri parametri.

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e