domenica 17 giugno 2007

Non c'è partita

"Gli appuntamenti di giugno sulla carta sono favorevoli alla Ferrari: Canada e Stati Uniti. E' assolutamente necessario che il Cavallino recuperi punti pesanti in queste due prove. Se invece alle otto e mezza della sera del 17 giugno sarà ancora l'argento a brillare, allora vorrà dire che la lotta al titolo a quel punto avrà una grande, grandissima favorita".
Con queste parole concludevo il post di domenica 27 maggio Sprofono rosso. Ebbene, il Gran Premio degli U.S.A. è terminato, e l'argento continua a brillare come prima. Anzi, più di prima. Ancora una grande vittoria di Hamilton, la seconda consecutiva, ed ancora una doppietta McLaren, la terza stagionale. L'antifona non cambia rispetto alle precedenti gare: la solita super McLaren, la solita partenza pessima di Raikkonen, il solito sorriso di Hamilton. E dopo sette tappe, il vantaggio della scuderia inglese è abissale. Il ritardo delle Ferrari in termini di prestazioni è palese; la gara odierna ha mostrato leggeri miglioramenti rispetto al Canada, ma le McLaren sono di un altro pianeta. Massa avrebbe dovuto essere la seconda guida a Maranello, ed invece è costantemente più veloce di Raikkonen. Raikkonen, appunto: un disastro. In qualifica non graffia, in partenza è imbarazzante, in gara non riesce ad incidere come da lui ci si aspetterebbe. Anche oggi la domenica del finlandese è stata condizionata da un avvio al rallentatore. Pure Schumacher non brillava al momento del via; la differenza è che il tedesco in gara era un supereroe, Kimi invece non lo è. Sicuramente, considerando la differenza che intercorre tra frecce d'argento e rosse, anche Schumi si sarebbe trovato in difficoltà, ma la storia insegna che il tedesco sa vincere anche con vetture inferiori. Il problema della Ferrari è che il kaiser il G.P. americano l'ha seguito spaparanzato sul divano della villa svizzera, sorseggiando un paio di birre al fianco della moglie Corinna. In pista c'erano Massa, che più di così non poteva fare, e Raikkonen, che nonostante le buone intenzioni dell'ultima parte della corsa, si è trovato ancora una volta il retrotreno del compagno davanti al casco. La situazione ormai sembra delinaeata: salvo clamorosi stravolgimenti, la McLaren dovrebbe avere vita facile per quanto riguarda il campionato costruttori. Mentre la sfida tra i piloti ha due grandi super favoriti, e vestono entrambi d'argento. Questa domenica c'è da segnalare l'ottava posizione ottenuta dall'esordiente Vettel, sostituto di Kubica, che con i suoi 19 anni e 11 mesi diventa il più giovane esordiente ad andare a punti nella storia della Formula 1. Va sottolineata anche la prestazione superba del nostro Trulli, che porta a casa un gran sesto posto, surclassando per l'ennesima volta il più giovane degli Schumacher. L'uomo del momento resta però senza dubbio Lewis Hamilton. La pressione dopo la vittoria del Canada, la leadership del mondiale, i tanti sostenitori americani, le polemiche di Alonso, non hanno deconcentrato minimamente l'inglese. Ora il favorito per il titolo sembra proprio lui, e non il campione in carica Alonso. Lo spagnolo, e non solo lui, si è accorto da tempo di condividere il box con un campioncino deciso da subito a fare sul serio. Ecco perchè Fernando ultimamente appare un po' nervoso, ecco perchè i sorrisi amari sul podio, ecco perchè le polemiche della scorsa settimana. Alonso sa che il suo più grande rivale ce l'ha in casa. Alonso sa che quest'anno non si può non aver paura dell'uomo nero.

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