domenica 25 febbraio 2007

NO TAV, please

TAV, TAV, TAV. La voleva Berlusconi, la voleva Prodi, la vorrà il Prodi bis (se Prodi bis sarà). In passato le manifestazioni del movimento NO TAV sono state numerose, e non mancheranno anche in futuro. Questa organizzazione della Val di Susa si batte contro un'opera per la cui costruzione, come spesso accade, non è stata consultata la minoranza proprietaria e responsabile del territorio d'insediamento della TAV (come accaduto per la base di Vicenza). Per costruire la TAV sono necessari ben 14/15 miliardi di euro, alcuni sostengono addirittura 20, (cifra con cui si costruirebbero 4 o 5 ponti sullo Stretto!). Di questa ingente somma solo il 10% sarà versato dalla Comunità Europea. Il resto dei soldi dove volete che li vadano a prendere?! Senza la TAV il Piemonte sarebbe isolato dall'Europa "dicono", quando in realtà proprio in Val di Susa esistono già due strade statali, un'autostrada, una linea ferroviaria passeggeri e merci a doppio binario e una cosiddetta autostrada ferroviaria (trasporto dei TIR su treni-navetta), collegate alla Francia. Anzichè costruire la TAV perchè non sfruttare maggiormente le strutture già esistenti? L'attuale linea ferroviaria Torino-Modane è utilizzata solo al 38% delle sue capacità. Va anche detto che il collegamento ferroviario Torino-Lione è stato soppresso per mancanza di passeggeri e che il flusso delle merci nell'ultimo anno è calato del 9%. Non bisogna dimenticare che per la realizzazione della linea sono necessari dai 10 ai 15 anni. Durante questo periodo i camion, anzichè sparire, affolleranno le strade della Valle ( sono previsti 500 camion al giorno, pensate un po' che inquinamento!). Una volta ultimati i lunghissimi lavori, c'è il rischio che le merci non passino effettivamente dall'autostrada alla ferrovia; infatti i promotori dell'opera e recenti studi dicono che solo l'1% dell'attuale traffico su gomma si trasferirà sulla ferrovia. Però...
La protesta dei valsusini appare dunque legittima, e non dettata dall'egoismo (si tenga conto che attraverso questa valle attualmente passa il 35% del totale delle merci che valicano le Alpi). Forse ci sono altre priorità in Italia: ci si potrebbe occupare delle strade e soprattutto delle ferrovie fatiscenti del nostro paese. Attualmente i treni merci viaggiano mediamente a 19 km/h, dovendo spesso fermarsi per dare la precedenza ai treni per passeggeri. Uno studio di qualche tempo fa ha sottolineato che per giustificare la linea, nei prossimi anni dovrebbero transitare 40 milioni di tonnellate di merci l'anno, per un totale di 350 treni al giorno, uno ogni 4 minuti che viaggi a 150 km/h, affiancati da treni passeggeri che viaggino a 300 km/h. Ma è chiaramente impossibile che sulla stessa linea dei treni corrano a velocità diverse.
Altri paesi che usano o vogliono la TAV hanno configurazioni geopolitiche diverse dall'Italia. Ad esempio la Francia, caratterizzata da città molto distanti fra loro e da un territorio per lo più pianeggiante. Nel nostro paese invece abbiamo centri urbani vicini con valli e monti da bucare. Inoltre in Francia il numero di passeggeri è decisamente più elevato ripetto " a noi".Tornando a parlare di money, va detto che oltre alla faraoniche cifre per la sua costruzione, alti saranno anche i costi necessari per mantenere la linea.Per i treni occorre manutenzione quotidiana; infatti in Francia viaggiano solo di giorno e di notte si interviene sulla linea. In Italia non si può perchè si viaggia 24 ore su 24. In aggiunta a ciò, conosciamo la carente manutenzione delle linee attuali da parte delle ferrovie italiane, quindi è comprensibile il timore che la stessa cosa avvenga per la linea ad alta velocità. Allora perchè non migliorare le linee già esistenti?
Ultimo ma non ultimo il problema della salute. E' stato confermato che nell'ammasso roccioso presente lungo il percorso della TAV è presente l'amianto. Se saranno effettuati scavi la possibilità che si verifichino condizioni di rischio sanitario è assolutamente rilevante. Fibre di amianto svolazzerebbero tra i lavoratori, raggiungendo gli abitanti della bassa Val di Susa. Si noti, per chi non lo sapesse, che l'inalazione di una sola fibra di amianto può portare alla morte.

Leggendo tutte queste informazioni, di cui buona parte tratta da commenti del comitato NO TAV pubblicato nel dicembre 2005 sul blog di Beppe Grillo, uno dei pochi che di balle non ne dice, forse viene da pensare che in Val di Susa non vivano dei poveri scemi. Ma persone che hanno dei buonissimi motivi, (oltre ai precedenti si possonoaggiungere il rischio di esondazione della Dora Riparia dovuto ai lavori nell'area e soprattutto i problemi di inquinamento acustico già riscontrati nella linea TAV di centro-Italia, che sarebbero moltiplicati in una valle circondata da monti), per gridare NO ALLA TAV!

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