giovedì 24 maggio 2007

Doppio Pippo ed il Milan gode

Ti aspettavi le giocate di Kakà, le magie di Gerrard, le pennellate di Pirlo o le parate di Reina. Le trasmissioruncole delle emittenti private di Milano avevano un unico dubbio sulla formazione titolare dei rossoneri: Inzaghi o Gilardino? Pippo era favorito, ma la certezza non c'era. Alla fine però, come previsto, Pippo ha giocato. Pippo ha segnato. Ha segnato ancora. E' stato decisivo. Ancora una volta. La finale era l'occasione delle occasioni: l'unico modo per dimenticare gli incubi di Instanbul era vincere la coppa battendo nell'atto conclusivo proprio il Liverpool. L'ideale per completare la vendetta sarebbe stato farlo ai calci di rigore. Ma non ce n'è stato bisogno: con la sua doppietta, superpippo ha evitato un ulteriore sforzo alle coronarie del popolo milanista. Una rete in chiusura di primo tempo, l'altra nelle ultime fasi del match. La prima in perfetto stile Filippo Inzaghi: di rapina, segnata a due passi dalla porta, bruciando la difesa, nello specifico realizzata con un bel po' di fattore C...hampions. Ancora una volta nel posto giusto al momento giusto in area di rigore. L'inzaghiana marcatura permette ad un brutto Milan di raggiungere gli spogliatoi con un vantaggio non meritato. Nella ripresa i rossoneri giocano meglio. E trovano il gol della sicurezza: Kakà, autore di una partita che rende meno comoda la sua discesa verso il pallone d'oro (comunque meritato per la stagione giocata, ci mancherebbe), offre un assist che Inzaghi non può non sfruttare al meglio, dribblando Reina ed infilando la palla nel sacco. Il Milan vorrebbe cominciare a festeggiare,però mancano ancora pochi, ma troppi minuti. Reina vorrebbe mettersi le mani fra i capelli, ma non ci sono più. Al 44° il colpo di testa vincente di Kuyt mette un po' di paura, ma il fischio dell'arbitro dice che a piangere questa volta saranno i Reds. Il Milan è campione d'Europa, per la settima volta! E' la Champions di una squadra intera, che ha saputo capovolgere una stagione iniziata male, molto male. E' la Champions di un super Kakà, di un Seedorf a tratti spettacolare, di un Gattuso dai tre polmoni, di un Maldini storico. E' la Champions di tutti. Ma la finale, è di un uomo solo.

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