martedì 1 maggio 2007

Ricordo di Ayrton

1° maggio 1994. Imola. Gran Premio di San Marino. Ore 14.17. Settimo giro. Senna conduce la gara, con sei decimi di vantaggio su Schumacher. Ayrton giunge alla curva del Tamburello, ma la macchina va dritta, ed urta il muro a oltre 200 km/h.

Il 1994 doveva essere l'anno di Senna. Il brasiliano, passato alla Williams, la vettura detentrice degli ultimi due titoli iridati, era convinto che conquistare il mondiale sarebbe stato poco più che una formalità.Ayrton era entusiasta: aveva la vettura migliore, e soprattutto aveva scippato la macchina a Prost, il suo rivale per eccellenza. The Magic, come lo chiamavano, di campionati ne aveva già vinti tre. Il primo lo conquista nel 1988, a bordo della McLaren, battendo proprio il suo compagno di scuderia Prost. L'anno successivo sancisce l'inizio dell'odio tra i due. Alla penultima gara, in Giappone, Senna attacca Prost alla chicane, ma il francese, in vantaggio in classifica, chiude la porta tamponando il rivale, e conquista il titolo. Il brasilano ha modo di vendicarsi nel campionato successivo. Giunto all'ultima sfida in testa al mondiale, alla prima curva del G.P. giapponese, Ayrton centra Prost, passato alla Ferrari, spedendo entrambi nella sabbia e laureandosi campione. In seguito Senna ammetterà la volontarietà del gesto. Nel 1991 arriva il suo ultimo titolo. I due anni successivi sono delusioni su delusioni per Ayrton: la McLaren non è più la vettura mostruosa degli anni precedenti. Ora è la Williams a fare da padrona, e a vincere con Mansell e Prost il mondiale. Senna è il pilota migliore, e vuole avere la macchina migliore. The Magic ottiene ciò che vuole: nel 1994 guiderà la fortissima Williams Renault. Ma purtroppo per Ayrton, il suo sogno di dominare senza problemi la stagione, andrà in frantumi. Le nuove regole imposte dalla Federazione, volute per limitare lo strapotere di Williams e McLaren e favorire quindi lo spettacolo, limitano atrocemente le prestazioni della sua monoposto. Il team di Frank Williams dà vita frettolosamente ad un progetto che si adatti al nuovo regolamento: il risultato è una vettura scorbutica, difficilissima da guidare o, per dirlo alla Senna, "una merda". Il campione è nervoso, la macchina che aveva sognato è un disastro, addirittura Ayrton fatica a stare nell'abitacolo per il poco spazio. Il mondiale inizia con un Senna molto deluso, che riesce comunque ad ottenere la pole nel primo G.P., quello di casa, a Interlagos. Ma la gara è un'altra cosa: Scumacher vola, e Senna, nel tentativo di recuperare, chiude il suo Gran Premio con un testacoda. Anche nella seconda gara Senna, tamponato al via da Hakkinen, è costretto al ritiro. Schumacher vince, ed è già 20 punti avanti. A questo punto Ayrton è una bestia: il mondiale è in salita, le modifiche da lui richieste non arrivano, la vita privata non è tranquilla: il pilota vorrebbe sposare la modella Adriane Galisteu, ma la famiglia si oppone, poichè considera la donna solo un'opportunista. Inoltre, Ayrton è venuto a sapere che l'anno successivo la Renault fornirà i motori anche alla Benetton del nemico Schumacher: una doccia ghiaccita per il brasiliano. Con queste delusioni, Senna è pronto a disputare il G.P. di San Marino, una gara che sa già di ultima spiaggia. Il cuore di Ayrton verrà ulteriormente turbato dall'incidente mostruoso di Barrichello, miracolosamente illeso, di venerdì 30 aprile, ma soprattutto dalla morte dell'austriaco Roland Ratzenberger, che durante le qualifiche si schianta contro il muro della curva Villeneuve. Senna è sconvolto, piange, il dottore della Federazione, suo amico, non lo vede in grado di correre. Senna vorrebbe che non si disputasse la gara, ma per tutta risposta la FIA rimprovera il pilota per essersi recato sul luogo dell'incidente mortale. Il Gran Premio si correrà, e Senna, molto, troppo turbato, sarà in pista. Partirà dalla pole. E si parte, con un incidente al via che ferisce alcuni spettatori. Safety car e poi via, di nuovo.

1° maggio 1994. Imola. Gran Premio di San Marino. Ore 14.17. Settimo giro. Senna conduce la gara, con sei decimi di vantaggio su Schumacher. Ayrton giunge alla curva del Tamburello, ma la macchina va dritta, ed urta il muro a oltre 200 km/h.
Dopo l'impatto, la vettuta si ferma nella via di fuga. Senna ha un minimo sussulto. Reclina la testa. In quell'attimo, Ayrton Senna da Silva, muore. Il suo cuore continuerà a battere, riattivato da un fibrillatore. Ma Senna muore in quell'attimo, con la testa traforata da un pezzo della sospensione che passa attraverso la visiera e si infila nella fronte, devastando il cervello. Il grande cuore di Ayrton cesserà di battere alle 18.40. Da quel 1° maggio di 13 anni fa, la F.1 non è più la stessa. Il vuoto lasciato da Ayrton è troppo grande. Un mito, che la morte ha reso eterno. Un pilota umano, come oggi davvero, senza retorica, non ce ne sono più. Un pilota che si preoccupava della povertà della sua gente, e di chi era meno fortunato di lui. Un pilota che avrebbe percorso il giro d'onore con la bandiera austriaca, in memoria del povero Ratzenberger. L'avrebbe fatto se avesse vinto. L'avrebbe fatto se il destino non se lo fosse portato via, in quel sciagurato 1° maggio.

"I ricchi non possono vivere su un’isola circondata da un oceano di povertà. Noi respiriamo tutti la stessa aria. Bisogna dare a tutti una possibilità".
Ayrton Senna da Silva (San Paolo, Brasile, 21 marzo 1960 - Bologna, 1° maggio 1994).



3 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai colto in pieno il vuoto che ha lasciato dentro tutti noi che lo amavamo e lo amiamo ancora... vuoto incolmabile che nessun pilota riuscirà mai a riempire per quanto bravo possa essere... Ayrton è il mago e con le sue prodezze sulle piste e con il suo cuore enorme nella vita normale ha rapito i nostri cuori e i notri pensieri portandoli con se anche in Paradiso, da lassù ora ci guarda e corre per noi in piste dove non può far altro che vincere perchè è semplicemente il migliore.... è bello vedere che c'è ancora qualcuno che in modo pulito lo ricorda... è bello sapere che lui è sempre accanto ad ognuno di noi....

Anonimo ha detto...

UN MARE TENERAMENTE NOSTRO
…dedicato a chiunque ami SENNA come il mare…

Questa poesia in dedica è al presente perché il mare e le corse
da sempre sono quel Brasile povero, ricco ed immenso come AYRTON SENNA
sempre presente nel cuore degli angeli -
PrimoMaggio1994,
Con il cuore degli angeli
Lo sguardo malinconico
E dentro gli occhi teneramente nostri
Velocissimo hai navigato sulla cresta dell’HONDA-

In quel mare balordo di PROVE
Hai superato l’orizzonte
Sfrecciando in un batter di ciglio
Lungo il giro maestro della Pole-position.

In quel mare agitato in GRIGLIA di PARTENZA
Immerso negli occhi teneramente nostri
Leggevamo la tua preoccupante solerzia al destino
Che a 34 anni appoggia le ali
Solo ai propri angeli immortali-

In quel mare impetuoso teneramente nostro
Hai spinto verso la curva “ VILLENEUVE “
Un tratto sintesi della generosità di GILLES
Dove il mare è crudele perché ricorda
Il “MAGGIO” cupo e luttuoso dei piloti-

In quel mare in tempesta
Hai scalato verso la “TOSA”
Dimostrando che la tua sensibilità alla pioggia
Percepiva la più alta delle sensazioni
E le vibrazioni della potenza erano nascoste nel tuo cuore-

Però, di tanti avvistamenti
La magia del mare teneramente nostro
Trascina a riva i frammenti degli ultimi giri
E in quel mare risaliamo indietro la pista corrente:
Alziamo le vele per rincorrere i ricordi,
Sentiamo AYRTON che saluta l’amico-nemico
Di tante incomprensioni lasciando una lacrima nel mare
Che stava per ingrossarsi al corso mistico,
Sapevamo del tuo arrivo alla VARIANTE BASSA
Col motore del mare al massimo ed il ritmo alla gola,
Giungevi alla RIVAZZA saltando sui cordoli del sorpasso
Per osservare per primo uno specchietto di sole ,
Approdavi alla VARIANTE ALTA gelida e calcolabile
Di cui eri artista nel prevedere il momento di gonfiarci il petto,
Entravi alle ACQUE MINERALI per salire in fretta
Lassù sul tetto dei mondiali dove c’è DIO e il BRASILE ,
E nel dopo alto di un sole alto all’estremo della fatica
Esaminavi la PIRATELLA per andare fino in fondo
Alla scoperta dei tuoi limiti oltre i confini della guida-

Ma poi, di tanti tuoi incanti
Abituati a quel millimetro di luce
Che lasciavi nel mar di MONTECARLO
Stavolta hai accostato la tua vita contro il TAMBURELLO
Ed in quel mare silenzioso noi bagnanti di pianto
Abbiamo vestito la tua eleganza sull’elicottero
Che ti ha portato verso l’azzurro del cielo
Aperto dal mare-

In quel mare di quiete
Sei scomparso nella gloria dedicata alla memoria
Di ENZO e DINO FERRARI…..
Per la FERRARI sei stato il sogno,
Per noi sei quel mare teneramente nostro-
Ad AYRTON….il cuore degli angeli-

di Maurizio Spagna
www.ilrotoversi.com
info@ilrotoversi.com
L’ideatore
Scrittore e Poeta-

Anonimo ha detto...

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