giovedì 22 marzo 2007

Michael Moore torna all'attacco

E' uno dei personaggi più scomodi degli Stati Uniti. E' regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, attore e scrittore.E' l'incubo più frequente di Gerge W. Bush. Il suo nome è, chiaramente, Michael Moore.Moore ha vinto il Premio Oscar nel 2003 con il documentario Blowing a Columbine; in quell'occasione ha espresso tutta la sua "simpatia" per il presidente Cespuglio durante il discorso di ringraziamento. Ma l'attacco più duro contro la politica dell'attuale capo di stato americano, Michael l'ha realizzato con Fahrenheit 9/11, documentario che racconta, tra l'altro, del modo in cui Bush ha vinto le elezioni, dei rapporti fra le famiglie Bush e Bin Laden, delle colpe del Presidente degli U.S.A. in merito agli attentati dell'11 settembre. Il documentario, proiettato non senza difficoltà negli Stati Uniti, ha vinto la Palma d'Oro al Festival di Cannes del 2004.
Dopo l'ondata di polemiche e lo straordinario successo che hanno accompagnato la pellicola, Moore torna all'attacco con il sequel: Fahrenheit 9/11½. Il nuovo documentario seguirà le caratteristiche del precedente. La sua uscita è prevista per il 2007 o per il prossimo anno. Stando a quanto riportato su Wikipedia, questi saranno i temi salienti: "le elezioni presidenziali del 2004, gli scandali sulle investigazioni della CIA e l'incriminazione di Scooter Libby, le tre nomine della Corte Suprema del presidente, gli eventi e gli scandali legati all'Uragano Katrina, la controversia del Dubai Ports World e la possibile pandemia di influenza aviaria". Sulla locandina italiana del primo film campeggia la scritta: "Il film che qualcuno non voleva farvi vedere". Ma quel qualcuno si è dovuto rassegnare, perchè il film ha ottenuto un successo pazzesco al botteghino nel 2004. Ed è molto, molto probabile che anche Fahrenheit 9/11½ otterrà risultati eccellenti. Perchè, evidentemente, la voglia di conoscere la verità reale, e non solo quella dei notiziari, è davvero tanta.

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